CDA/CARA in Puglia > CARA di Foggia Borgo Mezzanone
Data della visita: 29 novembre 2017
Dati generali
Nome e indirizzo della Struttura
Centro di Prima Accoglienza per Richiedenti Asilo di Borgo Mezzanone, Strada Statale 544, Manfredonia (FG)
Anno di apertura
2005
Posti disponibili
Capienza regolamentare prevista dal Decreto istitutivo: 636 posti.
Capienza regolamentare al momento della visita: 636 posti
Presenze al momento della visita: 1071
Ente gestore
Società Cooperativa Sociale Senis Hospes
Durata della convenzione
2014-2017. Gara d’appalto per nuova gestione in fase di svolgimento.
Personale dell’ente gestore
1 Direttore (36 ore settimanali)
4 Amministrativi (90 ore)
3 Magazziniere/Economo (90 ore)
4 Assistente sociale (60 ore settimanali)
4 Psicologo (90 ore settimanali)
3 Insegnante di lingua italiana (72 ore settimanali)
6 Informatori legali (144 ore settimanali)
13 Medici (168 ore settimanali)
10 Infermieri (240 ore settimanali)
10 Mediatori (204 ore settimanali)
113 Addetti all’accoglienza (1.680 ore settimanali)
Presenza diurna di operatori addetti all’accoglienza: 15 unità di personale; Presenza notturna: 5 unità.
Servizi erogati
Assistenza socio-psicologica
Mediazione linguistica e culturale
Informativa legale
Corso di lingua italiana
Attività ludico-ricreative
Servizio mensa
Assistenza sanitaria
Servizio pocket-money: gli ospiti ricevono sin dall’ingresso e per tutta la permanenza nella struttura il cosiddetto “pocket money”, un credito di 2,50 euro che può essere speso solo ed esclusivamente per l’acquisto di sigarette, ricariche telefoniche, valori bollati.
Assistenza alla persona: all’ingresso gli ospiti ricevono il “kit di accoglienza”, che include: 1 tesserino identificativo con un numero progressivo che identifica l’ospite; shampoo (1 LT), doccia schiuma (1 LT), dentifricio (100 ML), spazzolino, 20 lenzuola in tessuto non tessuto; pettine; carta igienica; schiuma da barba, rasoio, sapone per il bucato (1 pezzo), 4 slip, 4 calze, 2 t-shirt, 2 tute, 2 maglie, 3 asciugamani, 2 coperte, 1 pigiama, 1 paio di scarpe, 1 paio di ciabatte.
Altre associazioni o enti che erogano servizi all’interno del Centro
UNHCR
IOM
Descrizione della struttura
Il CARA di Foggia Borgo Mezzanone si trova in aperta campagna, a poco meno di due chilometri da Borgo Mezzanone, frazione del comune di Manfredonia (FG), ed a quasi venti chilometri dal centro urbano più vicino (Foggia). Per raggiungere quest’ultimo gli ospiti del Centro possono utilizzare il servizio navetta messo a disposizione dalla Prefettura oppure gli autobus di linea che collegano Foggia con Borgo Mezzanone.
Il centro copre una superficie molto vasta che un tempo costituiva una base dell’aeronautica militare, ormai dismessa. Il CARA ha una storia molto lunga, le cui stratificazioni hanno lasciato una traccia evidente anche nell’attuale strutturazione del centro. Nato nel 1999 come roulottopoli all’epoca dell’emergenza dei profughi provenienti dal Kosovo, il Centro venne interessato da diversi lavori di ristrutturazione tra il 2002 e il 2004, quando da struttura d’emergenza divenne un centro di accoglienza permanente, aprendo infine i battenti con la sua attuale denominazione nel 2005. Il progetto iniziale era di trasformarlo in un centro polifunzionale diviso tra una parte in muratura dedicata ad ospitare migranti irregolari in via di espulsione (gli allora CPT) ed un’altra parte, sita a circa 600 metri di distanza, composta dai moduli prefabbricati che avevano nel frattempo sostituito la roulottopoli sistemata sulla vecchia pista di atterraggio della base militare. Di fatto il centro chiuso per migranti irregolari in via di espulsione non è mai entrato in funzione e anche le strutture in muratura sono state dedicate all’accoglienza dei richiedenti asilo. In seguito, nel 2010, è stata costruita una nuova zona abitativa composta di moduli prefabbricati nello spazio che separava le due aree originarie del centro, mentre i vecchi moduli siti sulla pista dell’aeroporto militare sono stati abbandonati ed espunti dalla nuova recinzione che attualmente circonda il perimetro del centro. I vecchi moduli prefabbricati sono stati eliminati soltanto in parte, mentre gli altri, ormai in stato di abbandono, sono stati occupati abusivamente da altri migranti e richiedenti asilo. Questo insediamento informale, cui la Prefettura ha per ragioni umanitarie sempre garantito luce ed acqua corrente, è nel tempo cresciuto ed assume adesso le sembianze di una vasta baraccopoli che si estende fino a lambire i margini del CARA. Diversi varchi aperti lungo la recinzione mettono in comunicazione la zona dell’insediamento informale con il centro di accoglienza, creando una sostanziale osmosi tra il CARA e la baraccopoli. Secondo le stime dell’ente gestore del CARA, quest’ultima ospita attualmente oltre 2.000 migranti. Il numero degli ospiti effettivi aumenta tuttavia notevolmente durante le stagioni di raccolta nelle campagne circostanti.
L’area degli alloggi del CARA di Foggia Borgo Mezzanone è divisa in due zone distinte. La prima zona è composta dai due fabbricati da 17 e 18 stanze, per 6 posti letto ciascuna, costruiti nel 2002 per funzionare come CPT. Le strutture hanno una forma ad U, con un cortile interno su cui affacciano le stanze degli ospiti. I due fabbricati sono circondati cancelli alti oltre 5 metri, che vista la funzione attuale della struttura restano aperti sul lato frontale in modo da consentire l’accesso libero al cortile interno e alle stanze. Ciascuna stanza è dotata di servizi indipendenti. La seconda zona è composta da 18 moduli abitativi da 4 unità abitative di 20mq ciascuno che affacciano su un cortile centrale condiviso. Ciascuna unità abitativa è a sua volta composta da 4 stanzette di 4mq ciascuna, di cui tre camere da letto e una che dovrebbe fungere da ingresso, ma di fatto viene utilizzata come soggiorno o come cucina di fortuna. Le stanze, concepite per due persone, possono giungere ad ospitare anche 4 persone, alloggiate in letti a castello, dunque ciascuna unità abitativa può anche alloggiare fino a 12 ospiti. I servizi nella seconda zona del CARA sono in comune ed esterni agli alloggi, collocati in 13 plessi, di cui 4 ancora non utilizzabili, ciascuno dotato 6 WC e di 6 piatti doccia.
Dal 2014 le strutture del vecchio magazzino sono stabilmente utilizzate come dormitorio e possono accogliere fino a 60 persone contemporaneamente.
La Direzione può all’occasione riservare uno o più moduli abitativi a donne e famiglie, o a soggetti vulnerabili, sebbene, per ragioni di sicurezza, si preferisca laddove possibile alloggiarli in locali nei pressi degli uffici della Questura.
La sala mensa è ospitata in un ampio fabbricato che copre una superficie di circa 300mq. Gli ospiti fanno la fila in sala mensa per ricevere i pasti, che dovrebbero essere consumati esclusivamente nei locali comuni.
Luoghi di culto: una moschea di 70mq
Luoghi di svago e socialità al chiuso: 1 sala socialità con tavolo da ping-pong e due biliardini, utilizzata all’occorrenza anche come ludoteca per i bambini.
Strutture sportive: 1 campo di calcetto. 1 palestra con attrezzi per svolgere attività anaerobiche e pesistica.
Nella seconda zona del CARA, i moduli abitativi sono circondati da ampi spazi all’aperto, anche se spogli, privi di ripari o altri arredi che li rendano minimamente ospitali. Lo spiazzo centrale in cemento che divide le due aree degli alloggi di cui è costituita la terza zona, su cui insiste anche il modulo mensa/moschea, viene utilizzato come campo di calcio.
Regime di vita all’interno
Gli ospiti sono liberi di circolare all’interno senza particolari restrizioni quanto ad orari o zone della struttura. Tutte le attività amministrative e di assistenza alla persona, salvo l’assistenza medico-infermieristica, si svolgono tra le 09:00 e le 20:00.
Il pronto soccorso è sempre attivo per le situazioni di emergenza, l’ambulatorio medico secondo i seguenti orari: 9:00-13:00/16:00-20:00/21:00-23:00.
Il servizio mensa si svolge nei seguenti orari: 8:00-9:30/12:30-14:00/19:00-21:00. Per ricevere il pasto è necessario essere muniti del tesserino di riconoscimento.
L’uscita dal centro durante le ore diurne è libera. Di fatto l’orario di uscita e rientro dipendono dalle navette che la prefettura mette a disposizione per lasciare l’area del campo (8 corse in uscita; 8 in rientro). La prima corsa dal CARA è alle 6:30; l’ultima da Foggia alle 19:00. L’orario di rientro coincide con l’ultima navetta in arrivo, intorno alle 20:00.
Per uscite superiori alle 24h, gli ospiti devono chiedere una specifica autorizzazione alla polizia, indicando anche un domicilio. L’allontanamento non autorizzato dà luogo a perdita del diritto all’accoglienza.
L’accesso alla struttura è consentito solo a coloro che dimostrino un legame di parentela con uno degli ospiti, ovvero, previa autorizzazione della Prefettura, ai cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti che intendano far visita ad uno degli ospiti.
Non esiste un codice o regolamento interno di condotta che il personale debba seguire nei confronti degli ospiti.
Criticità
Sin dal 2014 il centro è in condizioni di cronico sovraffollamento. Dal punto di vista strutturale, la principale criticità del CARA è rappresentata dalle condizioni dei moduli abitativi e dei servizi, che in alcuni casi sono letteralmente fatiscenti o inservibili. È in parte migliore la situazione nella zona del CARA ospitata dalle strutture in muratura originariamente concepite per funzionare come centro di detenzione per migranti in via di espulsione, ciò crea tuttavia radicali disparità delle condizioni di accoglienza tra ospiti alloggiati nella prima zona ed ospiti alloggiati nella seconda. Critiche le condizioni di accoglienza nel dormitorio ricavato nell’ex magazzino, dove sono ammassate fino a 60 persone.
La tensione emotiva all’interno della struttura è alimentata dai lunghi tempi di permanenza in attesa di una risposta alla propria domanda di protezione internazionale. Il tempo di permanenza medio è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, sono numerosi i casi di persone che restano nella struttura per oltre un anno e mezzo. Sono proprio gli ospiti “lungo degenti” a manifestare i maggiore problemi di natura psicologica e comportamentale, dovuti allo stress ed all’incertezza circa il proprio destino. Molto frequente l’uso di tranquillanti da parte degli ospiti, che a causa dello stato d’ansia manifestano disturbi del sonno.
L’ente gestore non tiene una statistica sistematica degli eventi critici, ma effettua solo annotazioni di tipo qualitativo su quello che loro definiscono il “diario di bordo”. Una sorta di report generale su quello che accade all’interno del centro che loro tengono e che si consegnano al cambio di turno.
Stando a quanto ci è stato riferito, ci sono state due rivolte dal 2014:
- una per i dinieghi ricevuti dalla Commissione territoriale, che ha portato all’arresto di alcuni (17) ospiti con l’accusa di devastazione e saccheggio, resistenza a PU.
- una per il tentativo da part delle forze di polizia di sequestrare i fornelli elettrici utilizzati per cucinare all’interno dei moduli abitativi, che causano sovente problemi all’impianto elettrico del Centro.
Il regolamento non dice nulla circa la possibilità di inoltrare reclami o segnalare disservizi. La questione sembra essere gestita in maniera piuttosto informale.
Accanto a tali criticità, che sono tipiche di tutte le strutture analoghe, il CARA di Foggia Borgo Mezzanone presenta alcune peculiarità che lo rendono assolutamente unico. Il CARA è ormai da anni una struttura “porosa”, all’interno della quale chiunque può intrufolarsi utilizzando uno dei numerosi varchi presenti lungo il perimetro del recinto. La situazione è senza dubbio aggravata dalla presenza, accanto alla struttura ufficiale, di una baraccopoli che nel corso degli anni è diventata sempre più estesa.
Sin da quando ha cominciato a formarsi l’insediamento abusivo sulla pista del vecchio aeroporto militare, l’osmosi tra campo informale e campo formale è stata pressoché completa ed i passaggi tra l’uno e l’altro avvengono attraverso una serie di vistosi varchi presenti nella recinzione esterna del CARA. Nel corso degli anni si è spesso tentato di chiudere tali varchi, ma altri ne vengono aperti. Attualmente il passaggio avviene attraverso un vistoso varo nei pressi della zona dove la baraccopoli lambisce la recinzione del CARA.
All’interno della baraccopoli ci sono attività commerciali di vario genere, bar, luoghi di ritrovo e postriboli (il più famoso denominato la “casa verde”, per via del colore dei muri esterni). In sostanza gli ospiti del CARA trovano nella baraccopoli accesso a numerosi servizi più o meno legali, ma a loro volta anche gli abitanti della baraccopoli accedono ai servizi igienici e, soprattutto, all’ambulatorio del CARA, oltre che al suo servizio mensa, cui spesso si rivolgono per dell’acqua o del latte caldo. L’Ente gestore riferisce di dover gestire i rapporti con gli abitanti della baraccopoli con una certa flessibilità. Non potendo di fatto impedire l’accesso al CARA, gli consente di usufruire del’ambulatorio e di altri servizi essenziali. È costretto tuttavia anche tollerare numerosi abusi, come la vandalizzazione delle strutture del CARA, le cui componenti (porte, tubature, impianti elettrici) sono sovente asportate per essere riutilizzate come materiali di autocostruzione all’interno della baraccopoli.