Centri accoglienza > I Centri di accoglienza in Puglia
La Puglia è stata la regione che ha tenuto a battesimo gli odierni centri di accoglienza. La normativa che istituì i primi centri per migranti era, infatti, una legge di conversione del Decreto di necessità ed urgenza n. 451/1995 adottato per far fronte “a situazioni di emergenza connesse con le attivita` di controllo (e contrasto all’immigrazione clandestina) e che coinvolgono gruppi di stranieri privi di qualsiasi mezzo di sostentamento ed in attesa di identificazione o espulsione”. La Legge n. 563/1995, c.d. “Legge Puglia”, autorizzava l’istituzione, a cura del Ministero dell’Interno, di tre centri dislocati lungo la frontiera marittima delle coste pugliesi per le esigenze di “prima assistenza” e contrasto all’immigrazione “clandestina” legate all’elevato numero di sbarchi all’epoca in corso. Fino al 2001 la Puglia fu infatti la regione italiana più interessata dagli sbarchi e, dunque, il laboratorio delle prassi di accoglienza dei migranti e di controllo delle frontiere che negli anni successivi sarebbero state adottate dal Ministero dell’Interno nelle regioni, soprattutto Calabria e Sicilia, maggiormente interessate dal fenomeno.
Ai sensi di tali provvedimenti normativi fu all’epoca creato i primo embrione degli attuali centri di accoglienza per richiedenti asilo pugliesi: le roulottopoli di Foggia e Bari, entrambe site nelle aree delle due basi militari dismesse di Borgno Mezzanone (FG) e Bari Palese, nonché il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto. Quest’ultimo, gestito sin dal 2003 dal Comune di Otranto, ha chiuso i battenti nel 2005 ed ha riaperto solo nell'agosto 2010 per funzionare come centro di primissima accoglienza in cui lo straniero sbarcato sulle coste pugliesi sosta un periodo variabile tra le 24 e 48 ore, prima di essere trasferito verso una struttura attrezzata per periodi di soggiorno più lunghi. I centri di Foggia e Bari, gestiti all’inizio dalla Croce Rossa Italiana, sono nel tempo stati trasformati in strutture di accoglienza destinate ad ospitare i richiedenti asilo in attesa della definizione della loro domanda di protezione internazionale. Alle roulotte sono stati sostituiti, tra 2005 e 2007, gli attuali moduli abitativi prefabbricati e una nuova struttura di accoglienza per richiedenti asilo è stata infine aperta all’interno della cinta muraria che ospita sin dal 1999 il Centro per stranieri irregolari in via espulsione di Brindisi Restinco.
Dal 2008 operano dunque in Puglia tre CARA che possono svolgere all’occasione la funzione di Centro di accoglienza per le persone appena sbarcate sul territorio pugliese ed ancora in via di identificazione. A tali strutture permanenti, si deve aggiungere il Centro di primo soccorso ed accoglienza (CPSA) di Otranto, che apre solo in casi eccezionali per prestare il primo soccorso ai migranti sbarcati nei pressi delle coste salentine. I tre CARA di Foggia, Bari e Brindisi hanno accolto dal 2008 oltre 30.000 richiedenti asilo. Pur in un contesto di parziale ripresa degli sbarchi sul territorio pugliese, che dal 2008 sono nuovamente in crescita, è chiaro che i CARA di Foggia, Bari e Brindisi hanno prevalentemente svolto negli ultimi cinque anni la funzione di centro di destinazione per i migranti sbarcati in altre regioni d’Italia, in particolare Sicilia e Calabria. Ciò è particolarmente evidente nel caso del CARA di Bari Palese, la cui capienza regolamentare è stata aumentata di 400 posti nel corso dell’ultima emergenza c.d. nord-Africa. Nel solo 2011 la struttura del capoluogo è giunta ad ospitare oltre 8.500 richiedenti asilo, in gran parte provenienti dalla Sicilia.
Elenco centri CDA/CARA in Puglia
- CDA/CARA in Puglia > CARA di Bari Palese
- CDA/CARA in Puglia > CARA di Brindisi Restinco
- CDA/CARA in Puglia > CARA di Foggia Borgo Mezzanone
- CDA/CARA in Puglia > CDA di Ontranto (LE)